Ti racconto il mio parto… By Radha ✿
2 gennaio 2015, ore 10.20: sono in clinica, seduta in attesa del mio turno per l’ennesimo tracciato, il quarto e il mio appuntamento è fissato per le 10.30, quindi non dovrebbe volerci molto.
Daniele è vicino a me, presente come ogni volta, e insieme proviamo ad ammazzare il tempo chiacchierando o con qualche giochino al cellulare.
La notte appena trascorsa è stata strana: ho avuto qualche contrazione più decisa e delle perdite di sangue, ma non voglio credere che siano segnali significativi, non è certo la prima volta che succede… ormai è come se fossi rassegnata a veder sfumare il limite delle quaranta settimane e a superarlo.
L’ultimo periodo è stato davvero pesante e ho l’impressione che tutte le donne che mi circondano partoriscano, tutte tranne me.
È una sensazione che conosco bene, quella di restare ferma mentre tutti gli altri si muovono, una più sgradevoli tra quelle che provo spesso.
Il tempo passa e non mi chiamano ancora.
Sono raffreddata e l’aria calda e pesante del corridoio antistante l’ambulatorio non fa che peggiorare i miei fastidi.
In più mi sento strana, la bimba si muove tantissimo e la pancia diventa di marmo a intervalli più o meno regolari.
È da poco passato mezzogiorno e sono davvero irritata: c’è il caos, si sono accavallati mille appuntamenti e Dio solo sa a che ora usciremo di qui!
Mi affaccio nella stanza dei tracciati… [SEGUE]