Mi affaccio nella stanza dei tracciati per cercare di capire quanto manca e dico all’ostetrica che non mi sento troppo bene; le racconto delle mie perdite notturne e delle contrazioni che sto avvertendo e lei, per tutta risposta, mi spedisce in pronto soccorso per una visita.
Mi ritrovo faccia a faccia con il primario.
Mi visita e decreta che sono dilatata di 2 centimetri, compila la cartella di ricovero e mi spedisce nel blocco parto. Di nuovo, come una settimana fa.
Salgo al sesto piano.
La stanza è la numero 5, la stessa dove sono già stata la scorsa volta, e anche il letto è il medesimo. Stavolta la mia compagna di avventure è una giovane parrucchiera in travaglio, e io la invidio tantissimo: lei sì che è ricoverata per un motivo, non come me, che sono lì per niente!
Mi cambio e mi metto a letto.
Tracciato praticamente piatto e io non mi rassegno: non c’è ragione di stare qui e devo trovare il modo per farmi dimettere senza troppe storie.
Ci riesco nel primo pomeriggio, verso le 16.30, dopo aver convinto… [SEGUE]