I dolori non si placano, anzi, sono sempre più frequenti e incalzanti.
Apro timidamente l’applicazione del cellulare che mi ha tenuto compagnia in questi nove mesi e inizio a monitorare ogni quanto sopraggiunge un crampo.
All’inizio siamo sugli 8 minuti, ma in breve tempo passiamo a 6 e poi a 5.
Daniele prova a ipotizzare che possa essere travaglio, ma io lo zittisco in malo modo perché no, non è il momento, è solo un falso allarme. Che male però…
Chiamiamo Manuela, mia suocera, in cerca di consigli: fa l’ostetrica da quarant’anni e saprà dirmi cosa devo aspettarmi.
Prendo due pastiglie di antispastico e faccio una doccia calda: se i dolori passano avrò avuto ragione io, se continueranno o si intensificheranno sarà tempo di andare in clinica (di nuovo!).
La doccia mi rilassa, Dani è vicino a me e mi aiuta, io ho davvero male e non riesco a farcela da sola. Sembra che il dolore si plachi un po’: il calore mi distende, la tensione si abbassa e riesco a ironizzare sulla situazione.
Mi asciugo, spalmo un po’ di crema su gambe e braccia e mi metto in pigiama.
Ho fame e sgranocchio della verdura cruda… [SEGUE]