Pian piano mi addormento e all’improvviso un tuo movimento mi sveglia di sobbalzo… sveglio, con le lacrime agli occhi, il tuo papà… e gli dico che ti sei rigirata di nuovo.
Lui nel sonno non da peso alle mie parole e continua a dormire, io mi alzo… ti accarezzo e mi rimetto a letto. Adesso posso dormire serena… lì dentro qualcosa è successo!
All’indomani sveglia alle sette.
Alle otto siamo già in ospedale e il ginecologo mi fa l’ultima eco prima di entrare in sala operatoria (in testa sua!!) e questa volta la sorpresa la riceve lui!
Tu ti sei rigirata, o meglio… non eri proprio in posizione da parto, eri messa un po’ trasversale, ma a questo punto il ginecologo decide di attendere il travaglio, perché in fase di travaglio le contrazione potrebbero portarti a “trovare la giusta via”.
Arriva il fatidico 3 febbraio ma tu di nascere non ne hai proprio l’intenzione… nessun segnale che mi facesse capire che il giorno si avvicinava. Oramai ero preparata all’induzione così come era stato per tua sorella.
È il 6 febbraio, il tuo papà va regolarmente a lavoro… [SEGUE]