Non potevo immaginare la dote innata di ostetrica di mio marito: è stato accanto a me sempre massaggiando energicamente la mia schiena, ha affrontato un travaglio anche lui, e ora mi tiene le gambe per aiutarmi a spingere.

La testa di Leo già si vede, è ora di andare in sala parto.
Mi alzo e non so in quali condizioni arrivo in quella stanza. Mi sdraio sulla sedia reclinata, mi sento un leone, mio marito accanto e davanti a me due ostetriche e un medico, lo stesso che ha fatto nascere Nicole.

Persone davvero speciali.
La prima spinta non basta, serve l episiotomia. Mi dicono che taglieranno un pochino. Non li faccio finire di parlare, dico “fate tutto quello che è necessario”. Il taglio non lo sento, solo un lieve bruciore e poi il bisogno di spingere di nuovo.

Afferro i maniglioni della sedia, chiudo gli occhi e dopo aver preso un respiro profondo spingo con tutta la forza che ho. Il dottore mi aiuta con un braccio.
Ce l’ho fatta, ce l’abbiamo fatta!

Ore 12.05. Il mio piccolo principe Leonardo è nato… SEGUE

 

 

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