Così sorridendo dico a mia madre: “Maaa, si son rotte le acque, sta arrivando Marco!” Mi viene ancora da ridere vedendo la sua faccia impanicata: non sapeva cosa fare, l’unica cosa che ha avuto il coraggio di dirmi è stato “Chiama subito Mino” (mio marito).

Corre dal lavoro per portarmi in ospedale ma io con molta calma decido di fare prima una doccia di cambiarmi con calma e poi andare, ma vedevo le loro facce e a me veniva da ridere mentre loro erano in panico.

Arriviamo in ospedale ma non avevo contrazioni, mi ricoverano ma tutto taceva, era una sera di lunedì, martedì tutto tranquillo ancora e quindi decidono di procedere con l’induzione. Alle 20 mi danno la prima dose e via dicendo ogni 4 ore. Alle 3 del mattino iniziarono le contrazioni ma non avevo dilatazione così, alle 20 di mercoledì, decidono di procedere con l’ossitocina.

Fanno venire mio marito e mi portano in sala travaglio, lì incontro l’ostetrica,  una ragazza dolce gentile e soprattutto molto (moltissimo) paziente. Le contrazioni erano una dietro l’altra non avevo il tempo di respirare soffrivo in un modo spiegabile ma ricordo che mi bastava guardare Mino negli occhi per riprendere forza sapevo che da lì a poco sarebbe arrivato l’amore grande della nostra vita.

Alle 5.30 del mattino inizio a sentire… [SEGUE]

 

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