Non ci sono letti liberi in reparto, mi lasceranno nella sala Rosa fin verso mezzogiorno.
Mi sta benissimo, quello è un luogo magico per me. Michele e papà se ne vanno, il primo a recuperare Angelica, il secondo torna a casa.
Resto con mamma e il mio miracolo tra le braccia.
Verso le 11 qualcuno viene ad avvisarmi che posso andare in reparto, camera 9, letto 91. Ci vado camminando sulle mie gambe, sto benissimo. Michelangelo è nella culletta dell’ospedale, che un’infermiera spinge davanti a me e mia madre.
Dopo un po’ arriva Angelica.
Non so raccontare l’espressione di gioia che ha stampata sul viso: occhioni e bocca spalancati, sorrisone di quelli riservati alla felicità più grande. “Il mio fratellino”, ripete, “il mio fratellino!”, con quello stupore che solo i bambini sanno provare.
Commossa, li abbraccio entrambi, i miei piccoli miracoli.
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