Arriviamo alla Maternità, saliamo veloci al secondo piano, dove c’è il pronto soccorso ostetrico. Michele suona, l’infermiera che esce ascolta quanto dice, ma ne avrà viste talmente tante, di donne che si allarmano troppo presto, che sta per non reagire.

Allora intervengo, nel bel mezzo di una contrazione: “Ieri la ginecologa mi ha fatto lo scollamento!”.
“Ah – dice lei – allora è colpa sua, glielo dobbiamo dire!”, sorridendo.
Poco dopo mi fa entrare.

Lascio Michele e Angelica fuori, le dico di aspettarmi un attimo. Dentro al piccolo ambulatorio c’è una dottoressa che mi ha fatto un paio di ecografie durante la gravidanza, e che mi piace particolarmente. Mi visita: dilatazione 4 cm.
Ci siamo davvero (non che avessi dubbi)!

Si affaccia l’ostetrica che mi aiuterà.
A pelle non ci piacciamo granché, faccio subito una battuta sull’epidurale, tanto per chiarire il concetto, e lei di rimando fa una brutta faccia. Le dico immediatamente: “Ho vinto l’epidurale grazie a un’emorragia cerebrale, perciò il discorso è già chiuso”. Tace. Scettica, ma tace.

Chiedo di fare entrare Angelica per tranquillizzarla: non mi fanno uscire a salutarla e io le ho promesso che l’avrei fatto. La risposta sarebbe un no, ma mi concedono di farla venire nell’ambulatorio per qualche minuto.

E così papà e sorella maggiore mi raggiungono… SEGUE

 

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