Alle 4.52 la macchina varcava il cancello del garage, mentre io telefonavo ai miei per avvertirli che stavamo andando all’ospedale (ho dovuto provare su tutti i cellulari – mamma, papà e sorella – e poi al fisso prima che qualcuno rispondesse!!!).
Per fortuna a quell’ora la strada era deserta, perché le contrazioni erano ormai fortissime e a intervalli di non più di due minuti. Una manciata di minuti dopo, appena arrivati in vista dell’ospedale, ho detto a mio marito “Sento la testa!”
E in effetti cominciavo a sentire il bisogno di spingere…
Mezza nel panico, ho tentato di trattenermi il più possibile, di respirare… Come se non bastasse abbiamo trovato la strada che porta al reparto di maternità chiusa da transenne. A me e a mio marito è scappato un urlo di disperazione. Abbiamo dovuto rifare il giro da capo ed entrare da un altro ingresso.
Ma non era ancora finita.
Raggiunto finalmente il parcheggio antistante il reparto, che è sempre chiuso da una sbarra controllata da un custode, abbiamo suonato al citofono e… dava il segnale di occupato! Per qualche istante ho creduto che la piccola sarebbe nata lì fuorui in macchina.
Al nostro terzo tentativo si sono decisi ad aprire… SEGUE