A tutti i soggetti coinvolti è stato somministrato un questionario con domande molto precise in merito alle abitudini alimentari, per indagare su quali fossero gli alimenti base della loro dieta, quelli consumati con maggiore frequenza.

Inoltre, i membri di tutti i gruppi sono stati sottoposti a prelievi ematici ed esami delle feci, per evidenziare la presenza di flora batterica intestinale e trovare una correlazione fra i diversi tipi di microorganismi presenti e altri indicatori relativi al metabolismo.

Un primo dato emerso mostra che gli sportivi professionisti presentano una maggiore varietà di microorganismi tipici della flora intestinale, il cui complesso, noto come microbiota umano, interagisce costantemente col nostro organismo, determinandone in parte l’organizzazione genetica.

Nei rugbisti è stato possibile distinguere fino a 22 phyla distinti di tali microorganismi, che impattano positivamente sull’attività intestinale.

Questi soggetti, inoltre, risultano aver un miglior profilo metabolico.

Molto probabilmente, oltre al movimento fisico in sé… [SEGUE]

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