Secondo figlio. Decidiamo di volerlo far nascere in un ospedale diverso da quello in cui è nata la prima, troppo grande e troppo affollato.

Così immagino questo evento speciale ed è così che sarà.
Volevo più di tutto provare quello che mi sembra ancora sia la via più giusta per nascere un bambino: il parto naturale, fisiologico.

Sabato sera ho avvertito alcuni leggeri fastidi, come quelli che arrivano prima del ciclo…ma poi con una lunga doccia mi sono passati e sono andata a dormire sorridendo.
Al risveglio ero tranquilla, ho fatto esercizi di yoga come quelli del corso, con mia figlia che mi girava intorno “facciamo il gatto insieme?” e la nonna si è trasferita a casa nostra. Avevo il cuore in pace perché non volevo capitasse di dover partire nel cuore della notte senza aver nessuno che mi tenesse la bambina.

Alle quattro della domenica i dolori si fanno intensi e regolari e decido di partire con il mio compagno verso l’ospedale. Salutiamo la nostra cucciola spiegandole che andiamo a far nascere il suo fratellino e mi viene un nodo alla gola, speriamo vada tutto bene. Arriviamo in 45 minuti e le contrazioni si fermano come per magia non appena mi fanno il monitoraggio.

“Vai a casa” mi dice un’ostetrica bellissima e molto dolce.
“Oppure fai un giro per il paese, cammina un po’ e torna quando le contrazioni sono regolari ogni 5 minuti”. Il mio compagno vuole tornare a casa in macchina ma io non ci penso nemmeno!

Potrebbe nascere in quelle due ore di andata e ritorno…  SEGUE

 

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