Un’ostetrica mi ha portato una bolla d’acqua calda da appoggiare sulla pancia. Con quella andava molto meglio e sono riuscita ad addormentarmi.

Il tempo passava. Io mi sono sentita sempre più stanca, ma la gioia era più forte della stanchezza e mi sono aggrappata all’amore per mia figlia.  Le cose cambiavano lentamente, le contrazioni non erano regolari, ma mio marito mi è sempre rimasto accanto: mi ha coccolata e mi ha dato la forze nei momenti più difficili.

La mattina successiva mi hanno rotto le membrane.
L’ostetrica mi ha detto che ci sarebbe voluto ancora del tempo. Sono uscita dalla sala parto, nell’atrio c’erano mio marito e mia mamma ad aspettarmi.

Ad un tratto ho sentito un fortissimo desiderio di spingere.
E’ arrivata subito la mia ostetrica. Le contrazioni ora erano diverse.

Mi ha visitata: Ginevra stava per nascere... SEGUE

 

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