Se ripenso al mio parto (un cesareo d’urgenza) e ai giorni successivi mi vedo quasi assente.
In ospedale me l’hanno messa in braccio e io non l’ho attaccata subito al seno…. “perché?”, me lo chiedo continuamente. L’ospedale praticava il rooming in parziale e non la attaccavo spesso, “perché”?
A casa non riuscivo a capire se avevo il latte. La mia ansia si sommava a quella di mia madre e alla mia voglia di “indipendenza” da quell’esserino.
Compriamo bilancia e latte (così per eventuali necessità), mio marito mi fa riflettere sul fatto dei pannolini sporchi (se non ci fosse bisognerebbe inventarlo).
Secondo giorno dalle dimissioni grosso spavento, mio marito cade con la bambina in braccio (lei non si fa nulla perché protetta dal papà, lui a momenti si rompe la testa)… una persona (infermiera, tra l’altro) mi dice di tirarmi il primo latte dopo l’accaduto e buttarlo!
Ovviamente non l’ho fatto, anche perché non avevo avuto ancora la montata, dunque era impossibile. Continuo a provare e finalmente mi pare di sentir deglutire.
Mi sono tranquillizzata… [SEGUE]