allattamento

 

Dico sempre che il mio allattamento non è stato difficile a livello tecnico, mi è però pesato molto a livello emotivo, almeno all’inizio.
Durante la gravidanza non ne volevo sentir parlare, non perché non volessi allattare, solo non ne volevo sentir parlare in quanto mi pesava come un macigno sentirmi “costretta” e al servizio di un esserino tanto piccolo; io che per 36 anni non avevo avuto nessuno che dipendesse da me, letteralmente!

Perché diciamocelo, un bambino ti cambia la vita (non è solo una frase fatta in bene) il neonato comanda, il neonato modifica quello che pensavi fino a qualche mese prima.

Ho sempre pensato che avrei allattato per 6/8 mesi perché quel senso di “legatura” che mi dava la parola ALLATTAMENTO mi faceva venire l’orticaria. E anche perché pensavo che fosse sufficiente, mentre ora conosco il latte e i suoi benefici.

Ripensando alla mia gravidanza, non sono stata la classica donna incinta tutta cuori e felicità: per carattere e perché a volte mi sono sentita imprigionata; sebbene la gravidanza fosse voluta, è arrivata quando ormai avevo deciso di dedicarmi ad altro.

Credo di aver cominciato ad accettare l’idea di essere mamma dopo l’anno di mia figlia; mi sentivo ancora molto zia.
A volte ho avuto paura di essere identificata “solo” come mamma e moglie, invece che come donna con dei progetti lavorativi.

Se ripenso al mio parto (un cesareo d’urgenza)… [SEGUE]

 

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