La ginecologa mi ha spiegato come si sarebbe svolto tutto, mi ha detto di stare tranquilla, che bisognava avere tanta pazienza e dopo una visita e l’ultima eco è cominciato tutto.

 

Le ore passavano senza che succedesse niente e anche se mi ero preparata all’attesa non stavo più nella pelle.
Le cose procedevano con lentezza, i monitoraggi rimanevano piatti. Poi la sera tardi, dopo l’ultima visita cominciano finalmente i dolori. Non forti, assolutamente controllabili.
Continuo così tutta la notte, prima seduta sul bordo del letto e poi tentando di dormire tra una contrazione e l’altra.
Alle 7 del mattino mi aspetta un nuovo monitoraggio … finalmente le cose vanno per il verso giusto! Le contrazioni cominciano ad essere quelle giuste! Anche se avevo solo un paio di cm di dilatazione.
Torno in camera, mangio qualcosa e poi arriva in camera la mia ostetrica. Una ragazza assolutamente eccezionale, meravigliosa, di una dolcezza infinita. Mi dice di prepararmi perché mi trasferivano in sala travaglio!
Alle 9 sono entrata nel luogo dove saresti nata.

 

Da quel momento è iniziata per me l’avventura che mi avrebbe portato da te.
Mi hanno rotto il sacco (non è uscito quasi niente, povera piccola …) e mi hanno attaccato una flebo di ossitocina (in realtà poi la quantità era molto limitata).
I dolori sono diventati intensissimi. Inizialmente non riuscivo a controllarli e piagnucolavo… e poi, come per magia mi sono isolata in me stessa. Sentivo solo il mio respiro. Non rispondevo alle persone intorno a me per non perdere la concentrazione e proprio come avevo sentito in altri racconti riuscivo a dormire tra una contrazione e l’altra.
Una cosa incredibile.

 

 

 

 

segue 2

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