ecografia

L’ecografia è diventata negli ultimi decenni un fondamentale strumento di indagine e monitoraggio dell’evoluzione del feto durante la gravidanza.

Recenti indagini hanno tuttavia evidenziato come il suo uso non sia sempre raccomandato nelle prime 10 settimane di gestazione.
È il prestigioso Royal College of Obstetricians and Gynaecologists a rendere noti i risultati di una recente ricerca scientifica, secondo la quale l’uso degli ultrasuoni nelle prime 10 settimane di gravidanza (epoca oltre la quale l’“embrione” viene considerato “feto”) dovrebbe essere applicato solo quando clinicamente necessario.

L’indagine ecografica costituisce infatti il metodo di imaging medica più diffuso e utilizzato durante la gravidanza; in particolare, il suo uso in epoche precoci di gestazione trova una maggiore applicazione nei casi in cui sia richiesta una procedura di concepimento assistito, oppure nei casi in cui si ha ragione di temere un aborto spontaneo.

In letteratura scientifica non esistono prove circa l’effetto cumulativo dell’esposizione ripetuta agli ultrasuoni, tuttavia nelle prime 10 settimane di gestazione l’embrione è in una condizione di spiccata sensibilità e vulnerabilità sia per le sue dimensioni, sia per il processo di divisione cellulare che è estremamente più rapido in questa fase rispetto ai periodi successivi; sembrerebbe inoltre che sia maggiormente sensibile allo stress termico.

I ricercatori sottolineano comunque che, in mancanza di dati… [SEGUE]

 

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