L’esperimento è stato condotto su modello murino: prima di lasciare accoppiare i topolini sono state somministrate ai soli esemplari maschi dosi di alcol atte a simulare un consumo di etanolo cronico e pluriennale.

I dati raccolti in seguito alla nascita dei piccoli hanno dimostrato che il consumo paterno di alcol a portato ad un’alterazione dei fattori NGF e BDNF a livello della corteccia frontale, del corpo striato, dei lobi olfattivi, dell’ippocampo e dell’ipotalamo.

Inoltre, tra i discendenti dei topi che avevano consumato etanolo si è registrata una maggiore suscettibilità ai suoi effetti gratificanti, per lo più evidenti alla concentrazione più bassa (0,5 g/kg) che era invece inefficace si topi del gruppo di controllo.

Quindi, nel modello murino il consumo paterno di sostanze alcoliche può causare danni rilevanti al concepito: nell’uomo che abusa di alcolici, con il tempo, questi potrebbero potenzialmente estendersi, andando ad innescare patologie a carico del fegato, dei reni, del sistema nervoso e del cuore.

Saranno necessari ulteriori studi per… [SEGUE] 

 

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