padre

Un recente studio condotto presso l’Istituto di Biologia Cellulare e Neurobiologia del Consiglio nazionale delle Ricerche (Ibcn-Cnr) e svolto in collaborazione con il Centro di Riferimento Alcologico della Regione Lazio dimostra che le abitudini paterne possono influenzare la salute del figlio e, se deviate, rappresentare un fattore di rischio per nascituro.

I rischi derivanti dal consumo di sostanze alcoliche da parte della madre nel corso della gestazione sono da tempo noti, ma i ricercatori hanno oggi evidenziato che potrebbero sussistere dei pericoli anche qualora fosse il padre a fare uso di alcol nella fase del concepimento: in tal caso, infatti, è possibile che vengano indotti deficit cognitivi e che venga trasmessa al figlio maschio una particolare predisposizione al consumo di etanolo.

In particolare, secondo i ricercatori il consumo di alcol da parte del futuro padre andrebbe ad incidere sullo sviluppo della proteina NGF (fattore di crescita nervoso scoperto dal premio Nobel Rita Levi Montalcini), indispensabile per il la sopravvivenza e la funzionalità di popolazioni cellulari neuronali e non, e sul fattore neurotrofico cerebrale BDNF.

I due fattori, che fungono da indicatori del danno indotto da intossicazione da alcol, influenzano la forza del segnale “gratificante” innescato dal consumo di etanolo, favorendo la futura predisposizione all’assunzione di alcolici da parte del nascituro; il piccolo uomo sarà quindi maggiormente sensibilizzato agli effetti appaganti dell’alcol e, di riflesso, incrementerà considerevolmente il rischio che faccia abuso di alcolici in età adulta.

L’esperimento è stato condotto su modello… [SEGUE] 

 

 

Facebook Comments
2.4K Shares
2.4K Shares
Share via
Copy link
Powered by Social Snap