La pressione selettiva fu forte e decisiva.
Solo i neonati più piccoli e meno sviluppati (e le loro madri) sopravvissero. A causa della loro immaturità fisica però, questi neonati divennero molto più vulnerabili e privi della capacità di aggrapparsi alla madre.
Lo sviluppo di un linguaggio parlato si sarebbe reso necessario in seguito al cambiamento dello sviluppo neonatale umano. L’evoluzione umana ha portato alla nascita di individui meno autosufficienti.
L’allungamento della fase di dipendenza materna dei piccoli ha reso necessaria una forma comunicativa attraverso la quale la madre potesse gestire la prole durante le attività quotidiane.
Il piccolo doveva forzatamente essere adagiato a terra durante la raccolta del cibo.
Indicare di fare silenzio in situazioni di pericolo, rassicurare e farsi seguire dai piccoli non più in grado di rimanere aggrappati al corpo del genitore.
Tutto questo avrebbe motivato la nascita delle prime parole. Modelli di comunicazione analoghi sono stati riscontrati nelle madri scimpanzé.
Questo tipo di comportamento è stato premiato dalla selezione naturale… [SEGUE]