Impropriamente, si potrebbe definire il Lotus Birth come una modalità/procedura di nascita.
Prevede la non recisione del cordone ombelicale, lasciando così che il nuovo nato connesso alla placenta fino al fisiologico distacco del cordone dalla sede di inserzione ombelicale, che avviene all’incirca dopo 2/10 giorni dal parto.
La placenta lasciata connessa al bambino ed esposta all’aria tramite l’ausilio di un colino non si decompone ma si essicca.
Per quanto il nome di questa pratica rimandi alla splenda immagine del fiore di loto, il termine Lotus si riferisce al cognome della prima donna che praticò questa tecnica (1974).
Clair Lotus Day, è un infermiera californiana, che asserisce di poter vedere l’aura, ovvero quel campo energetico ricco di stratificazioni colorate che circonda il nostro corpo fisico, elemento suddivisibile in quattro campi energetici chiamati “corpi sottili”.
Il primo di essi è il corpo eterico: di colore azzurro e simile a una rete, rappresenta il “contenitore” del corpo fisico; ogni ferita e taglio del corpo fisico si riflettono anche sul corpo eterico, che viene sanato una volta guarita materialmente la lesione.
Clair Lotus Day, osservando l’aura dei neonati aveva realizzato che il taglio del cordone ombelicale era una “violenza” per il bambino, nonché causa di ritardo nel corretto sviluppo del corpo eterico.
Fu così che, al momento del suo parto, decise di non far recidere il cordone ombelicale del proprio nascituro.
Da allora, questa modalità di nascita si è diffusa nel mondo… [SEGUE]
Com’è andata poi? hai trovato a Firenze un posto dove praticano il lotus o ti fanno portare la placenta a casa?
La ringraziamo per il suo contenuto e le modalità con cui ha argomentato. Noi ci siamo limitati ad analizzare la modalità e i dati scientifici a disposizione. Il mondo ha bisogno di persone come lei che ci sappiano salvare dalla deriva culturale. Cordialmente
Una stupidità assoluta. Basta ragionare un po’, benvenuti nel medioevo post new age
Salve, vorrei sapere se in tutta Italia è un diritto poter portare a casa la propria placenta? Perchè a Firenze ci avrebbero detto di no.. perciò stiamo cercando di capire se invece ne abbiamo diritto o dipende dall’asl..???