Le femmine di topo con il gene modificato hanno cominciato ad allattare i piccoli, permettendo al gruppo di ricerca di seguire il percorso delle cellule staminali nel loro organismo.

Dalle analisi è emerso che le cavie diventate adulte mostravano ancora tracce delle cellule staminali contenute nel latte materno. Le cellule sono state ritrovate sia nel cervello, dove svolgono la funzione di formazione dei neuroni, sia nel fegato per la produzione di epatociti.

Il latte materno è facilmente reperibile e gli esperti hanno trovato cellule staminali in grande quantità.
Inoltre vanta una composizione talmente difficile da replicare, da rendere tutti i suoi sostituti in polvere alla stregua di surrogati, anche a fronte di immense risorse messe in campo dall’industria di riferimento che continua a creare prodotti in grado di avvicinarsi alla formula originale senza mai raggiungerla.

Lo scambio di cellule che avviene durante l’allattamento costituisce la causa primaria che rende il latte materno un alimento non replicabile sul piano industriale e una delle ragioni in grado di validare la credenza, spesso adombrata di componenti di tipo metafisico o psicologico, in base alla quale l’allattamento cementerebbe negli anni il legame tra madre e figlio.

Inoltre questa fonte di staminali permetterebbe di… [SEGUE]

 

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