Lo studio in questione, pubblicato sulla prestigiosa rivista Frontiers in Human Neuroscience, ha permesso di constatare con esattezza come la meditazione analitica sia in grado di attivare l’area del cervello deputata ai processi di pensiero e alle sensazioni che riguardano se stessi.

Al contrario, gli effetti della meditazione concentrativa sul cervello provoca effetti del tutto simili a quelli osservabili nell’area cerebrale durante uno stato di riposo.

In realtà, dal momento che gli effetti della meditazione sul cervello non sono direttamente visibili, gli scienziati hanno condotto la loro indagine utilizzando la risonanza magnetica.

In questo modo hanno potuto analizzare l’attività del cervello di 14 persone durante il riposo o mentre applicavano tecniche di meditazione analitica o concentrativa.

I ricercatori hanno riscontrato che, proprio durante la meditazione analitica, la libertà concessa al cervello gli permetteva un’attività superiore rispetto a quella ottenuta con la meditazione concentrativa, più vincolante.
Gli effetti della meditazione analitica sul cervello lo rendono più idoneo a processare emozioni e ricordi.

Un’altra ricerca, pubblicata su Psychiatry Research Neuroimaging… SEGUE

 

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