La cura del bambino nei primi tre mesi di vita è un evento tanto meraviglioso quanto impegnativo e potenzialmente drammatico se viene affrontato in una condizione di isolamento e solitudine, come sempre più spesso accade nella nostra società.
L’avere avuto un parto fisiologico rappresenta un grosso aiuto dal punto di vista chimico e ormonale.

Grazie al rilascio di grosse quantità di endorfine, ossitocina e prolattina, che hanno una forte azione rilassante ed antidepressiva, si annullano molti degli effetti dovuti all’improvviso crollo delle concentrazioni di ormoni luteinici e placentari. Nel caso di parti complicati o con necessità di intervento medico invasivo invece non solo si perde questa risorsa fisiologica, ma si aggiungono traumi fisici e psicologici che facilitano l’evento depressivo fino a portare in alcuni casi a una seria condizione clinica denominata in ambito psichiatrico “Postpartum Post-trumatic Stress Disorder” o nevrosi traumatica da parto secondo l’orientamento psicoanalitico.

Anche l’allattamento al seno costituisce un’importante risorsa contro la depressione postnatale.
Gli ormoni legati alla produzione del latte materno hanno infatti un effetto antidepressivo naturale e compensano il calo dovuto alla perdita della placenta.
In alcune donne la predisposizione a sviluppare disturbi depressivi nel post partum è più marcata.

L’importanza delle esperienze vissute nel primo anno di vita del bambino con la madre e con le altre figure di riferimento è universalmente riconosciuta nella letteratura scientifica sull’infanzia.

Le difficoltà di relazione vissute in questo primo importante periodo di vita possono… [SEGUE] 

 

 

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