Pertanto bisognerebbe servigli le verdure evitando di dire che fanno bene, ma cercando di convincerli che sono gustose oppure, se si preferisce, evitare di dire qualunque cosa al riguardo.
I ricercatori hanno compiuto cinque esperimenti con 270 bambini in età prescolare, nel corso dei quali uno sperimentatore leggeva storie illustrate di una ragazza che faceva uno spuntino.
In alcune storie, era interessata al cibo perché era buono per lei, in altri era interessata perché il cibo era gustoso e in alcune storie, non c’era un motivo per il quale la ragazza era interessata al cibo.

Quello che è emerso è che i bambini mangiavano di più quando veniva raccontata la storia in cui non c’era motivo di interesse per il cibo.
Un certo successo si ottiene anche leggendo storie in cui la ragazza mangia qualcosa di buono e in cui viene letto il classico “yummy”, esclamazione a cui si lasciano andare i bambini americani quando mangiano qualcosa di loro gradimento.

Come evidenzia Fishbach, lo studio è stato condotto su bambini molto piccoli.
Va considerato che bambini più grandi sono dotati di maggior autocontrollo e pertanto possono mettere in secondo piano il gusto quando si tratta di fare scelte alimentari.
Fishbach conclude affermando che è risaputo che gli adolescenti mangiano esclusivamente pochi alimenti, comportandosi in tal senso come la loro controparte infantile.

 

Fonte Bibliografica
If they know it’s good for them, will they eat it?

Facebook Comments
3.5K Shares
3.5K Shares
Share via
Copy link
Powered by Social Snap