L’acido folico, o vitamina B9, è un importante microcostituente della dieta umana.
Non venendo prodotto dall’organismo, esso deve necessariamente essere introdotto regolarmente attraverso l’alimentazione allo scopo di soddisfare il fabbisogno giornaliero che è pari a 0.2 milligrammi.
Nell’ultimo decennio, gli studi effettuati sull’acido folico hanno evidenziato come esso risulti fondamentale per la prevenzione di parti prematuri e di malformazioni neonatali, in particolare quelle legate al tubo neurale.
Per questo motivo, tutti i centri e i dipartimenti della Salute, tra i quali il Ministero ed il Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute, consigliano, in caso di gravidanza, di incrementare l’introito di acido folico fino a 0.4 milligrammi; questa dose assolve le esigenze del feto, che attinge i proprio nutrienti dalle riserve materne.
Nel 2009, un gruppo di lavoro costituito da ricercatori americani ed inglesi e guidato da Radek Bukowski, dell’Università del Texas di Galveston, ha condotto un interessante studio sulla riduzione delle nascite premature grazie all’assunzione di acido folico.
Nella ricerca è stato evidenziato come la supplementazione regolare di questa vitamina a partire da 1 anno prima della gravidanza possa ridurre il rischio di nascite premature di un valore compreso tra il 50 e il 70%.
La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Plos Medicine… [SEGUE]