Chiamo mio marito che era quasi arrivato in ospedale e mi portano in sala parto e io tremo dalla felicità, tra poco conoscerò il mio bimbo. Non mi aspettavo peró un’attesa cosi lunga, avevo in mente i tre parti di mia sorella che poche ore dopo aver rotto le acque aveva tra le braccia i suoi bambini.
Mi fanno il monitoraggio e le contrazioni sono sempre più forti ma durano troppo poco. Mi visitano e sono dilatata di solo un centimetro. Vado avanti cosi tutta notte, cambiando mille posizioni, facendo la doccia calda, il dolore è sempre più forte ma non entro in travaglio. Prego il buon Dio, voglio conoscere Riccardo al più presto.
Decidono di mettermi nella vasca e finalmente mi rilasso un po’ ma la dilatazione rimane sempre ferma. Decidono di rimettermi nuovamente sul lettino. Alle 8 della mattina successiva cambia il turno delle ostetriche ed entra il mio angelo, che mi deride per come sono “scompigliata”, ma che con i suoi modi gentili e materni mi fa tranquillizzare.
Nel giro di pochissimo inizia il travaglio, i dolori sono fortissimi, richiedo a voce fortissima l’anestesista ma per mia fortuna non è mai arrivato. Richiedo di essere rimessa nella vasca, mentre la riempiono il mio cuore mi dice che lui dovrà nascere li.
Ritorno nella vasca e tutto diventa magico… SEGUE