Le contrazioni si facevano sempre più vicine, intanto parlavo al telefono con mia sorella, che viveva tutto in diretta. Mi ha tranquillizzata e mi ha aiutata a rilassarmi mentre arrivavano le contrazioni.
Appena è tornato mio marito dalle commissioni gli ho detto “Simo, presto, andiamo in ospedale, qui è cambiato qualcosa!” Al pronto soccorso mi visitano dopo un paio d’ore, la dilatazione era arrivata ad 1 cm, ma a me sembrava molto di più.
Il ginecologo mi consiglia di tornare a casa, di aspettare ancora un po’ di tempo e poi tornare quando le contrazioni si sarebbero regolarizzate. Non ce l’avrei fatta, io mi sentivo più sicura in ospedale. Così dopo un po’ mi hanno ricoverata.
Arrivano mia mamma e mia sorella Francesca. Io mi sentivo in un altro mondo, le domande mi davano fastidio, rispondevo solo a monosillabi o con dei versi. Ho mangiato un toast e mezza brioches per raccogliere le energie, erano buonissimi.
Mia mamma e mia sorella sono tornate a casa.
Avrei voluto avere li mia mamma, ma non ho avuto le forze per dirle “mamma rimani con me”. Simone faceva avanti e indietro per la stanza. Ogni tanto mi accarezzava la testa e poi andava. Io trovavo sollievo stando seduta sul gabinetto, mi sembrava che mi scappasse sempre la pipì. Mi sono asciugata ed ho trovato del sangue sulla carta igienica.
Simo è corso a chiamare qualcuno… SEGUE