Ora non ricordo bene quante spinte ho dovuto dare prima che nascesse ma ricordo solo di un pò di bruciore, probabilmente al passaggio della testa e ricordo le pezze calde per sentire meno dolore, ricordo la voce dolce di Lisa.

Simone l’ho cercato forse alla fine, perché avevo sete e caldo… ogni tanto controllava la situazione e poi tornava ancora dietro.

Non volevo la sua mano perché mi distraeva e non riuscivo ad occuparmi delle mie contrazioni.
Ricordo di aver solo urlato alla fine e di aver detto, basta Davide… vi prego tiratemelo fuori… poi Lisa mi tranquillizza di nuovo, “vai Fede che sei brava, continua cosi…”

Tra l’ultima spinta e il momento in cui Davide è nato non so quanto tempo sia passato.
Nasce, ore 16.31, me lo appoggiano subito sul petto… la sua pelle era calda e morbida, profumata, io lo annusavo, gli ho contato subito le dita dei  piedi e delle mani.

Poi urlo dalla gioia: Simo è il nostro bambino, è nata la nostra meraviglia. Guarda quanto è bello, è il nostro bambino, il nostro Davide.
Rido piango e poi rido ancora, lacrime di gioia infinita, il momento è stato davvero magico, lo tenevo stretto a me coprendolo con il lenzuolino e gli accarezzavo la pelle raggrinzita.

Poi vedo Lisa seduta in un angolo della sala parto… SEGUE

 

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