Quale è allora la paura di chi soffre di attacchi di panico?
Essa dipenderà dalla storia di vita individuale e da quali siano i temi di vita propri di ognuno.
Ogni persona ha un proprio nodo problematico, ovvero delle fragilità emotive e psicologiche che in un momento specifico dell’esistenza vengono richiamate fuori da eventi di vita particolarmente stressanti, come un lutto, una separazione, un esame, perfino una promozione sul lavoro, in poche parole da tutto ciò verso cui si sente di essere impreparati.
L’ansioso però tende a non guardare al proprio nodo problematico, ma fa un’attribuzione di significato che condizionerà notevolmente le sue future scelte di vita.
Infatti, per uno strano gioco della mente, tende ad attribuire al luogo in cui si è verificato l’attacco di panico – per esempio un centro commerciale o un’autostrada – la “colpa” del proprio malessere.
Ecco allora che prende forma la paura del centro commerciale, o la paura di guidare in autostrada, sulle quali sente di non avere controllo se non evitando di frequentare i luoghi temuti.
Il mostro viene percepito al di fuori di sé, e per questo motivo come qualcosa di estraneo da sé.
L’aiuto di un professionista diventa allora indispensabile, all’interno di un percorso terapeutico, per consentire all’ansioso di far luce sulle proprie emozioni e insicurezze, per trovare in maniera creativa strategie efficaci di gestione del problema.
D.ssa Claudia Apperti
Psicoterapeuta