Midwife seeing mother for pregnancy examination

 

Mi piacciono molto i racconti del parto e finalmente posso contribuire con il mio, che forse costituisce un caso particolare, visto che con il mio compagno avevamo deciso di farci seguire dalle ostetriche specializzate per il parto a domicilio.

Inoltre non abbiamo neanche voluto sapere prima il sesso del bambino, quindi ci attendeva una vera sorpresa!

 

Mercoledì 26 novembre alle 9.00 avevo la visita settimanale a domicilio con le ostetriche, e mi ricordo che ho detto loro di sentirmi strana, e che forse avevo avuto qualche perditina di liquido amniotico. Le ho salutate dicendo loro che ci saremmo riviste presto…

 

Verso le 12 mi arrivano le prime contrazioni, distanziate di 10 minuti l’una. Poi con una più forte del solito si rompono anche un po’ le acque. richiamiamo, loro arrivano verso le 2 e constatano una dilatazione di 1 cm. mi chiedono se ho bisogno che stiano lì o possono visitare un’altra mamma e poi tornare nel pomeriggio, e io dico ok.

 

Verso le 1630 però le richiamiamo perché le contrazioni sono più forti e a intervalli brevi, e loro arrivano.
Ad un certo punto decido di entrare in vasca per gestire meglio le contrazioni, e da allora le cose si velocizzano. poi esco e vorrei andare in camera da letto, ma sento che devo spingere e rimango aggrappata al lavandino.

 

Spinta dopo spinta sento venire giù “the baby”: sono le 21.44. scopriamo che è femmina: è la nostra Elsa!
Le ostetriche mi aiutano a tenerla stretta a me (il cordone è molto corto), mi fanno stendere sul letto insieme al papà. lei dalla mia pancia mi guarda fissa, con gli occhi ben aperti, senza piangere, ma molto tranquilla e attenta. mi dicono di aspettare che scenda la placenta.

Fin qui il mio parto in casa da manuale…

 

Poi: dopo mezz’ora la placenta non è ancora scesa, in compenso ho perdite di sangue copiose. Tagliano il cordone a Elsa e me la attaccano, ma non cambia nulla. poi flebo di ossitocina, massaggio manuale e infine ambulanza che mi porta a sirene spiegate all’ospedale, con Elsa avvolta nelle coperte e in braccio a papà. all’ospedale mi anestetizzano e rimuovono a mano la placenta. Quando esco mi mettono Elsa al seno e mi ricoverano.
Ho perso molto sangue quindi mi hanno tenuta in osservazione per i valori di ferro ed emocromo, e mi hanno dimessa dopo 5 giorni.

 

Per fortuna ho potuto tenere Elsa in camera con me e anche il papà si è fermato ogni notte! In ospedale ho impostato l’allattamento (con qualche difficoltà iniziale…) e fatto pratica di fasciatoio.

 

Nonostante la complicazione rifarei mille volte il parto in casa, è stata un’esperienza bellissima e molto intima, e credo che il travaglio sia stato più rapido che se fossi stata in ospedale. nonostante la debolezza dei primi giorni in ospedale l’amore per Elsa mi ha aiutato nel recupero, persino i medici si sono stupiti!

 

Ora siamo a casa, Elsa dorme con noi nel lettone e allatto a richiesta. mi piace pensare che la nostra casa è stata “benedetta” dall’arrivo di una nuova vita…

 

 

 

RACCONTI

 

 

 

Storia tratta dai racconti delle mamme del Forum di Mammole

I dettagli sui nomi degli ospedali o dei professionisti vengono omessi dalla redazione per evitare ogni relazione con gli specifici punti nascita.

 

 

 

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