La vita delle donne, oggi, in Italia non è quella che si auspicava negli anni 70 a seguito delle lotte sociali e politiche, in termini di parità politica, sociale, culturale ed economica.
Per decenni la donna ha lottato per emanciparsi, ottenendo nel 1946 il diritto di voto e negli anni 70 il diritto ad un salario equo, al divorzio e alla tutela della maternità (che prevedesse sostegno e assistenza pubblica e gratuita, oltre alla possibilità di abortire legalmente).
Negli anni 90 si cercò di riorganizzare il lavoro per non penalizzare la figura della donna che divisa tra famiglia e carriera non poteva accedere alle condizioni migliori offerte all’universo maschile.
Purtroppo, nonostante il passaggio al millennio successivo, la condizione non è migliorata o si può, certamente, affermare che è peggiorata rispetto alle aspettative.
Il rapporto quinquennale della Piattaforma d’azione di Pechino, 2009-2014, che è stato presentato presentato all’ONU, non fa emergere un quadro chiaro della condizione reale della donna italiana, è quello che sostiene Simona Lanzoni, vicepresidente di Fondazione Pangea Onlus, che ha redatto un rapporto ombra alternativo dove si evidenzia la violazione dei diritti fondamentali delle donne.
La conferenza mondiale di Pechino del 1995… [SEGUE]