Più corretto, invece, sarebbe la semplice vigilanza priva di contatto, volta a evitare che il bambino possa ferirsi o farsi del male con qualche movimento incontrollato. Importante, inoltre, è sapere che si tratta di un fenomeno privo di conseguenze e destinato a regredire con la crescita, di solito con l’arrivo della pubertà.

Può essere utile, infine, sussurrare al bambino parole di conforto con tono dolce e pacato.
Nonostante il Pavor Nocturnus sia una parasonnia davvero diffusa, la comunità scientifica stessa stenta a individuarne con certezza tutti i fattori scatenanti.

Si evidenzia un legame con cause come stress, carenza di sali minerali, febbre o ereditarietà.

La consapevolezza che non si tratti di una patologia, ma di un semplice comportamento anomalo che scompare senza necessità di intervento farmacologico, può rassicurare il genitore che per la prima volta si trovi davanti a una crisi e aiutarlo ad affrontarla con la serenità necessaria.

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