Paura del parto. Possibile parlarne oppure meglio far finta di niente: cercare di non pensarci troppo per non esserne dominate?
Da milioni di anni le donne sono alle prese con il parto e con tutti i suoi annessi: da sempre si partorisce. E da sempre si tramanda quella paura ancestrale che per ciascuna assume connotati differenti.
Paura del dolore, di non essere capace, di lacerarsi, di morire, delle complicazioni, dei medici e degli ospedali, paura della paura…
Quanti nomi e quanti significati, diversi per ogni futura mamma, può avere la paura!
Ma oltre alla paura, di madre in figlia, di parto in parto, noi donne non saremo forse riuscite a tramandare qualcosa d’altro? Mi riferisco ad un saper partorire, anch’esso ancestrale, e scolpito nei nostri corpi come in quello dei bambini che portiamo in grembo.
E allora, forse, è come se assieme alla paura ciascuna donna abbia in dotazione anche il suo antidoto… [SEGUE]
Quando ero incinta di mia figlia ero talmente terrorizzata dal parto naturale che chiesi ed ottenni di poter partorire con il cesareo (che peraltro mi spaventava anch’esso)…Mia figlia però non era d’accordo: una notte, a 36 settimane e pochi giorni, mi sono svegliata con le acque rotte, sono corsa in ospedale chiamando il mio medico in piena notte e pregandolo di mantenere la promessa (di farmi partorire col cesareo) nonostante l’imprevisto. Il medico mi ha detto di non preoccuparmi, che l’indomani mattina avremmo proceduto come concordato e che non c’era da temere che partorissi prima essendo al primo figlio…Beh, quando il medico è arrivato alle 7:30 io stavo male da un paio d’ore, gli ultimi tre quarti d’ora molto male (ricordo le parole dell’ostetrica: “ma un’ora e mezzo fa non c’erano contrazioni…Come fai a stare già così male?”). All’arrivo del medico finalmente qualcuno mi ha visitato e si è scoperto che si vedeva la testa di mia figlia ed era ora di andare in sala parto: in mezz’ora mia figlia è nata con l’aiuto di un’ostetrica bravissima, senza nessuna delle tanto decantate manovre che mi avevano terrorizzata per anni (si, già da prima di decidermi a provare ad avere un figlio), lei stava bene ed io ho riportato solo qualche abrasione, ma nessuna lacerazione e nessun punto (emorroidi quelle si!). Ricordo perfettamente come sono stata in grado di resettare in un attimo tutte le mie aspettative su come partorire nel breve tratto tra la camera di degenza e la sala parto, soprattutto ricordo perfettamente come in quel momento la paura di morire (che mi aveva accompagnata, quando più quando meno, per tutta la gravidanza) non mi abbia neanche sfiorata. Morale: credo che le cose diventino più facili, o meno difficili nel momento in cui le affrontiamo, e spero davvero di poter rasserenare un minimo con questa mia esperienza tutte coloro che sono alle prese con questa grande paura (ma credo che possa in qualche misura valere per qualunque grande paura). Un abbraccio
Buongiorno a tutte sono Valentina la novembre partorirò il mio primo bimbetto!!!!ho paura del parto già da prima di scoprirmi in dolce attesa 😅!la mia paura è molto forte e piu o meno le preoccupazioni sono le stesse che hanno le altre future mamme.ho anche paura di non arrivare giusta all ospedale,di non capire quando spingere ……ho paura!
Ragazze la paura prende tutte dalla prima all ‘ultima ,io vi dirò che non ho mai ascoltato nessuna mamma perché ti terrorizzano ,vi aiuto ho avuto la mia esperienza 14 mesi fa e vi dico che rimpiango quel momento è stata un esperienza da augurare a tutte ve lo assicuro chi più chi meno ma diventare mamma è un avvenimento unico godetevi ogni secondo!!!!
Io verrò indotta domani,sono due giorni che piango…ho tanta paura di tutto,del parto,di stare in ospedale,di quando torno a casa…sono nel panico e non so come uscirne…
Cara Ale, comprendiamo le tue paure e ti siamo vicini.
Forse può essere di aiuto cercare di vivere questa esperienza in modo attivo e consapevole. Anche se si tratta di un parto indotto, è certamente nelle tue possibilità essere – insieme al tuo bambino – pienamente al centro degli eventi.
Chiedi agli operatori sanitari di renderti il più possibile partecipe di ciò che avverrà, spiegandoti ad esempio il perché delle procedure adottate di volta in volta. Essere in possesso delle informazioni necessarie e non sentirsi troppo in balia degli eventi può fungere efficacemente da contenitore emotivo.
Avere accanto una persona Cara (come il padre del bambino) che ci aiuti a sentirci a nostro agio, magari formulando delle richieste in tal senso al personale ospedaliero è un’altra strategia importante.
Ma soprattutto ci sarete tu e il tuo bambino. Sintonizzarti su di lui/lei, ascoltarti ed ascoltarlo/a ti consentirà di comprendere appieno ciò che sta avvenendo e di trasformare la paura in quell’energia impetuosa che vi condurrà al vostro primo incontro di sguardi.
Ti facciamo tanti auguri
In questo ultimo periodo anche io ho dirottato le mie paure sul parto!!! Sto cercando di non pensare in maniera negativa… Per evitare ansie e paure! Purtroppo è impossibile X me… La mia paura come hanno scritto le altre mamme… Non è il dolore di per se ,non è il fattore fisico! Ma quello mentale… Non farcela psicologicamente!se sono in grado realmente di partorire!
Purtroppo non avevo particolarmente paura.. E facevo male, mio figlio stava bene per fortuna, ma per me è andata molto male.. Col secondo farò cesareo
Cara lettrice, dal tuo scritto comprendiamo che hai avuto un parto non semplice. Anche se per il piccolo è andata bene, il fatto che per te sia invece andata “molto male” non è certamente un aspetto trascurabile o secondario.
Il parto (naturale o cesareo) è per tutte il luogo dell’ignoto e dell’imprevisto. E’ un evento che necessariamente sfugge al pieno controllo (sia della donna che degli operatori) Per questo a molte donne fa paura.
Arrivarci con un maggior livello di consapevolezza perché si è alla seconda esperienza (e quindi in parte preparate) ed affidarsi a strutture e persone di fiducia può sicuramente fare la differenza.
Ti auguriamo ogni bene!