Tra i vari problemi legati all’obesità, occorre mettere in conto anche il declino cognitivo.
A metterlo in evidenza è uno studio inglese pubblicato sul Postgraduate Medical Journal.
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Oxford ha condotto una ricerca analizzando i registri degli ospedali inglesi e prendendo in esame i dati dal 1999 al 2011.
Sono stati in questo modo riscontrati ben 450.000 pazienti obesi e il campione è stato poi diviso per fasce d’età ed è stato analizzato il bilancio di salute per ogni singolo paziente.
Quello che è emerso è che quanto più l’obesità è precoce, tanto maggiore sarà il rischio di declino cognitivo, Alzheimer e demenza senile.
Secondo i ricercatori dell’Università di Oxford, se l’obesità compare a 30 anni il rischio di declino cognitivo è triplicato rispetto ad un normopeso.
Si tratta dunque di una percentuale altissima che scende gradualmente di circa il 20% per ogni decade.
Se l’aumento eccessivo di peso, invece, si presenta intorno ai 70 anni, il rischio si può considerare annullato, mentre si riscontra qualche beneficio se l’obesità compare dopo gli 80 anni.
I ricercatori hanno spiegato i risultati di questo studio in maniera piuttosto semplice.
L’ obesità, soprattutto se prolungata, è strettamente associata ad altre malattie come l’ipertensione, l’aterosclerosi e non di rado il diabete.
Quindi parte da un disturbo che in primo luogo va a colpire il metabolismo, ma rapidamente si diffonde comportando un indurimento delle arterie.
I vasi, dunque, con il tempo portano sempre meno sangue al cervello.
Da quanto detto ne deriva, appunto, che se il fenomeno compare in età giovanile, la situazione da anziani sarà decisamente disastrosa.
Quello che si consiglia, dunque, è di contrastare il lento logorio del corpo con un’alimentazione sana ed un corretto stile di vita.
Quanto emerge dallo studio inglese è che trascurare il proprio corpo in giovane età, darà problemi sempre più gravi con il passare del tempo.
Andrebbero dunque evitati gli eccessi e sarebbe necessario svolgere un’attività fisica costante ma moderata.
Fonte Bibliografica
Age at obesity and association with subsequent dementia: record linkage study
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