Non è purtroppo così inusuale e raro che dopo il parto e nei primi mesi di maternità le neo mamme soffrano di disturbi legati alla depressione, in forme più o meno lievi; per questo si è a lungo tentato di indagare ed individuare le cause all’origine di questo fenomeno in modo da comprenderlo meglio e limitarlo.
Un importantissimo studio australiano condotto da una serie di ricercatori e medici ha messo in relazione scientifica la frequenza con cui ogni madre ha dedicato tempo a se stessa e la comparsa dei sintomi depressivi nei primi sei mesi post partum.
Il campione in esame era composto da 1.507 donne primipare, mentre il parametro di riferimento per l’individuazione dei sintomi depressivi e della loro gravità sono stati basati sulla Edimburg Postnatal Depression Scale.
Lo studio si è basato soprattutto sulla consapevolezza che nel periodo immediatamente successivo al parto, le donne risultano particolarmente suscettibili e vulnerabili, sia per il cambiamento di vita drastico, sia per lo sbalzo ormonale a cui sono soggette. In questo quadro di totale scombussolamento, lo scarso tempo disponibile per rilassarsi, dedicarsi a se stesse e curarsi ha un incredibile impatto emotivo che si ripercuote su tutto il percepito.
Inoltre, lo scarso tempo e l’assenza di sonno della neo mamma contribuiscono alle diverse forme di depressione.
Nella maggioranza dei casi compare verso il 3°-4° giorno post partum come forma leggera di malinconia; i sintomi ad essa associati sono pianti improvvisi, irritabilità, ansia, inquietudine e suscettibilità. Ma se alcune donne superano questa fase, altre se la trascinano dietro anche per anni. La ricerca effettuata dal team australiano ha dunque voluto individuare in che misura, il rapporto tra la cura di se stesse e l’insorgenza di depressione postnatale fosse importante.
Quello che i risultati hanno messo in evidenza è che la quasi metà del campione preso in esame, ovvero il 48,5% delle donne, ha ammesso che molto spesso veniva adeguatamente aiutato da nonne e mariti, avendo tempo per curare il proprio aspetto e la propria igiene a differenza del restante gruppo che, dovendosi dedicare del tutto interamente al nascituro, non hanno praticamente quasi mai avuto tregua e riposo.
I dati hanno confermato che proprio questo secondo gruppo ha manifestato una maggior frequenza di reazioni depressive (OR 0,44 [IC 95% 0,30-0,66]). I valori relativi ad una potenziale sindrome depressiva sono migliorati quando le neomamme hanno ricevuto sostegno sociale (OR 0,60 [IC 95% 0,39-0,94]).
La conclusione degli studiosi è quindi quella di dedicare, almeno una volta alla settimana nei primi 6 mesi post partum, un momento esclusivo per se stesse per ridurre al minimo le possibilità di depressione o di sintomi annessi.
A cura della Redazione di Mammole
Fonte:
http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/birt.12210/abstract
Le Mammole parlano qui di depressione post partum