Pregnant belly

Già si conosce la cattiva incidenza che bassi livelli di ormoni tiroidei possono avere in gravidanza, ma uno studio ha messo in luce come anche alti livelli di questi ormoni, determinano una significativa riduzione del QI (quoziente intellettivo) del nascituro durante l’infanzia.

Premura dello studio è sottolineare come non sempre, trattare le future madri con ormoni tiroidei di sintesi per un lieve deficit in gravidanza, possa risultare davvero necessario quanto efficace, poiché in alcuni casi potrebbe rivelarsi addirittura controproducente sulle facoltà intellettive del nascituro.

Se da un lato, bassi livelli di ormoni tiroidei in gravidanza possono determinare problemi cognitivi e cerebrali del bambino, oltre ad altri rischi per il feto, è anche vero che l’eccessivo livello degli stessi ormoni provoca un effetto dannoso analogo.

Attualmente, le donne che mostrano ipotiroidismo subclinico durante la gestazione, devono sottoporsi al trattamento farmacologico raccomandato dai medici.

In una persona con normale funzionamento della tiroide o eutiroidea, l’ormone TSH stimola adeguatamente la produzione di T3 e T4 da parte della tiroide, mantenendo controllati i loro livelli e quelli del consumo di energia da parte del corpo. Quando questo equilibrio si altera, soprattutto in gravidanza, si innescano una serie di processi patologici che si riversano sulla salute del feto, oltre che su quello della madre.  Ecco perché fino ad ora, la necessità di effettuare un trattamento terapeutico in corso di ipotiroidismo subclinico in gestazione era ritenuto indispensabile, in quanto i benefici ottenuti da un lieve aumento degli ormoni tiroidei, sembravano essere di gran lunga maggiori rispetto ai potenziali rischi.

A fronte di un importante studio condotto in Olanda dal Dott.Tim Korevaar presso l’Università Erasmus di Rotterdam e presentato all’ENDO 2015 (il congresso annuale della Endocrine Society), invece, sembrerebbe necessario fare in modo che tali ormoni rimangano il più possibile costanti e controllati, senza incorrere in deficit o in eccessi, che presentano effetti deleteri in egual misura.

La ricerca si è basata su un campione di 3839 donne in gravidanza, sottoposte ad esami del sangue, con valutazione dei livelli ormonali di TSH e T4 libero (fT4), la forma attiva del T4, tra la nona e la diciottesima settimana di gestazione e un esame del QI nei bambini delle stesse madri in un’età compresa tra i 5 e gli 8 anni.

I risultati hanno stabilito che i bambini le cui madri in gestazione presentavano alti livelli di fT4, hanno registrato valori di QI significativamente più bassi dei valori medi, poiché al di sotto di 2,1-3,8 punti. Un risultato sovrapponibile si è registrato anche nei bambini nati da madri che in gestazione presentavano un basso livello di fT4.

La peculiarità di questa scoperta, sta però nella sola correlazione del fT4 con il QI del bambino, ma non del TSH, i cui valori sono risultati del tutto indipendenti dalle capacità non verbali dei bambini in esame.

Il consiglio migliore che si può dare alle gestanti attuali e a quelle future, è di mantenere il più possibile costanti i valori degli ormoni tiroidei e specificatamente del fT4, effettuando controlli periodici durante la gestazione se si stanno assumendo farmaci di sintesi che stimolano la produzione di ormoni tiroidei e cercando con l’aiuto di un endocrinologo, di creare un equilibrio.

Purtroppo ad oggi, le donne che durante la gravidanza si sottopongono a terapia per un ipotiroidismo subclinico, sono tante poiché antecedentemente a questo studio, non era mai stato messo in dubbio il rischio legato anche ad un eccesso di tali ormoni, risultati invece dannosi per il quoziente intellettivo del futuro bambino.

Fonti:

http://www.endocrinologyadvisor.com/thyroid-hormone-levels-during-pregnancy-and-iq/article/402166/

 

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