La ragione di questa relazione tra linguaggio e comportamento – come spiegano gli stessi autori della ricerca – potrebbe essere legata all’utilizzo delle parole da parte dei bambini, che ne fanno spesso uno strumento privato per controllare i propri comportamenti.
Soprattutto davanti a problemi complessi, i bambini usano parlare a se stessi per guidare le proprie azioni verso la soluzione, facendo così del linguaggio uno strumento di autocontrollo.
I risultati di questo studio aprono un importante panorama di intervento a sostegno dei bambini che manifestano ritardi nello sviluppo linguistico, ponendo l’accento sull’importanza di potenziare queste capacità già in età precoce, proprio per evitare l’insorgere di problemi di autocontrollo e di attenzione durante gli anni seguenti.
Questo tipo di interventi dovrebbero avvenire, in maniera preferenziale, entro i tre anni e mezzo d’età: è proprio entro questi primi anni di vita, infatti, che il cervello del bambino manifesta la sua maggiore reattività e getta le basi delle sue capacità di gestione del linguaggio.
Lo studio in esame ha il merito di rivelare finalmente la natura del meccanismo che lega i problemi della sfera del linguaggio all’insorgere di disturbi comportamentali, dovuti a carenza di autocontrollo.
In passato, altre ricerche avevano condotto a intuire l’esistenza di questo legame, senza però riuscire a individuarne con maggiore esattezza le ragioni.
Fonti Bibliografiche


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