L’apporto inadeguato di iodio in gravidanza e il rischio di ritardo mentale nel nascituro sembra essere un dato appurato, imponendo la necessità di assimilazione delle necessarie quantità di questo elemento.

L’allarme in merito è stato lanciato da una fonte più che autorevole: l’American Academy of Pediatrics, che ha pubblicato sulla prestigiosa rivista Pediatrics un invito a integrare con iodio l’alimentazione delle donne in attesa.
La carenza di iodio in gravidanza, può ostacolare il corretto sviluppo cerebrale del feto ed espone il bambino a una maggiore vulnerabilità ad alcuni inquinanti presenti nell’atmosfera.

Lo iodio, inoltre, come dimostrato da Rogan del National Institute of Environmental Health Sciences in North Carolina, è un elemento indispensabile per una adeguata produzione degli ormoni tiroidei, che in carenza, determina il quadro di ipotiroidismo.

I neonati che non vengono trattati per risolvere questa patologia possono sviluppare un grave ritardo nello sviluppo cognitivo e manifestando anche danni cerebrali permanenti.
Stando a quanto affermato dal ricercatore, l’integrazione giornaliera di iodio durante la gravidanza dovrebbe oscillare tra i 290 e i 1110 mg.

Per scongiurare i possibili rischi di un apporto inadeguato… [SEGUE]

 

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