CAFFEINA

L’EFSA, Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, ha richiesto ad un gruppo di ricercatori, esperti in alimentazione, allergie e prodotti dietetici, di esprimere un parere scientifico in merito alla sicurezza dell’assunzione di caffè.

Ritrovandosi in numerosi alimenti quali cacao, fagioli, foglie di tè, bacche di guaranà e noce di cola oltre che nello stesso caffè, la caffeina viene largamente introdotta nell’organismo attraverso l’alimentazione.
Ma sovente siamo ignari dell’assunzione perché è aggiunta nei prodotti dolciari da forno, nelle bevande energizzanti, nelle caramelle morbide e nei gelati, nella composizione di integratori alimentari dedicati agli sportivi (in combinazione con la sinefrina).
Si è reso di conseguenza necessario stabilire, per ciascuna fascia di età, quale sia il quantitativo di caffeina assumibile senza che si sviluppino specifici effetti collaterali dose-dipendenti, specialmente per quanto riguarda quelli potenzialmente nocivi per la salute e nello specifico anche per l’epoca della gravidanza.

I dati dell’indagine, provenienti da 39 studi condotti in 22 differenti paesi europei su di un totale di 66.531 soggetti, hanno permesso di fornire informazioni validabili dal punto di vista scientifico rispetto al corretto consumo di questa sostanza.

Tale studio ha messo in evidenza che un quantitativo di circa 3 mg/kg di caffeina assunta da un soggetto adulto è incapace di determinare modificazioni di parametri quali ad esempio variazioni clinicamente rilevanti della pressione sanguigna, alterazioni critiche del flusso ematico miocardico, alterazioni dello stato di idratazione o della temperatura corporea.

Inoltre, è improbabile che tale dose induca una riduzione della… SEGUE

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