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Il diabete è fra i problemi di salute più pressanti del mondo occidentale. Dal 1980 al 2014, il numero di adulti diabetici negli Stati Uniti si è triplicato. Su scala globale questa patologia, che in molti casi può essere prevenuta, colpisce oltre 300 milioni di persone. Si tratta di cifre allarmanti che hanno spinto gli scienziati a ricercare le cause che scatenerebbero il diabete in modo da capire come arginare questo fenomeno.
La ricerca ha già ampiamente dimostrato che i fattori di rischio per la forma più diffusa di diabete, il tipo 2, comprendono il peso eccessivo, l’inattività, l’ipertensione, l’ereditarietà genetica, l’età e la razza. Tuttavia sinora non era stata studiata a fondo l’influenza che l’attività fisica avrebbe potuto avere su di esso. Una ricerca pubblicata agli inizi di marzo nella rivista scientifica “Annals of Internal Medicine” aggiunge nuove prove alla teoria secondo la quale il praticare attività sportive in gioventù, indipendentemente dal peso, potrebbe influenzare le probabilità di sviluppare il diabete da adulti.
Il team di ricercatori, guidato dal dottor Casey Crump, si è servito dei dati ricavati da un gruppo di militari svedesi di leva. Tale gruppo di ricerca includeva inizialmente un milione e mezzo di diciottenni, sottoposti nel corso degli anni a dei test per misurare la forza muscolare e la capacità aerobica, fino all’età di 62 anni. Si tratta di uno degli studi più longevi e dettagliati sinora mai realizzati in questo campo.
Il team ha così scoperto che, a prescindere da peso, classe sociale o storia familiare, un’attività fisica ridotta o assente aumenta le probabilità di incorrere nel diabete di tipo 2. Secondo quanto affermato dal dottor Crump infatti coloro che in giovane età non praticano alcun tipo di attività fisica sono portati poi, una volta adulti, a condurre una vita poco salutare da adulti, fattore che contribuisce ad aumentare i fattori di rischio sopra esposti.

 

Ma in che modo l’attività fisica ci preserverebbe dal diabete di tipo 2?
Secondo lo studio, i cui dettagli sono riportati sul sito medicalnewstoday.com, l’attività aerobica aumenterebbe la densità dei mitocondri, considerati le “centrali energetiche” delle nostre cellule, ed incrementerebbe notevolmente l’attività degli enzimi ossidativi.

 

Entrambi i processi migliorerebbero la ripartizione degli acidi grassi e la sensibilità insulinica. Allenamenti che incrementano la forza migliorano inoltre la crescita delle fibre muscolari, con un maggior consumo di glucosio e una migliore reattività dell’insulina.
Questa ricerca deve essere uno spunto utile per ulteriori studi, ma soprattutto per sensibilizzare le persone al problema ed avvicinare sempre più bambini ad una vita sana e attiva, affinché un domani il diabete sia solo un brutto ricordo.

 

A cura della Redazione di Mammole

 

Fonte: http://www.medicalnewstoday.com/articles/307515.php

 

Le Mammole parlano qui di bambini e sport

 

 

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