Vedendo la cosa da figlia di mamma lavoratrice, dico che io non ne ho risentito. mia mamma ha sempre lavorato in fabbrica 8 ore al giorno, non mi ha mai accompagnata a scuola, a lei peseranno (come pesano a nostra volta ora a noi) ma io non ho risentito di questo.
Ti dirò di più, preparati ad una vita di sensi di colpa, ti sentirai sempre e comunque in colpa per un qualcosa, una rimprovero, un castigo, una ramanzina quando andrà a scuola, quando crescerà perché non rientrerà agli orari stabiliti (sono già in visone dell’adolescenza io).
Tu ti senti in colpa ma lei sta tranquilla che sta bene con le nonne… lei sa e saprà quando sarà più grandina che la mamma lavora ma che per lei ci sarà sempre.
Se è vero che i sensi di colpa sono inevitabili, o quasi, che il lavoro è spesso una necessità di sussistenza e che delegare ad altre persone è soprattutto all’inizio assai difficile, cerchiamo a questo punto di fare un passaggio ulteriore e proviamo ad ascoltarci.
Ascoltarci per imparare ad accogliere questi stati d’animo che accomunano tante e tante mamme.
Ascoltarci per cercare di comprendere il senso delle nostre scelte per dare un significato alle nostre azioni.
Se lavoriamo per uno scopo (per incremento delle entrate, per realizzazione personale, per essere indipendenti, per garantire un futuro migliore ai nostri figli, perché ci piace) e se soprattutto riteniamo che questo scopo sia funzionale al soddisfacimento dei nostri bisogni profondi e risponda alle nostre esigenze, facciamo in modo di non perdere di vista tale scopo.
Affinché esso ci faccia da guida… [SEGUE]
Parlate sempre di chi rientra.. Mai di chi l’ha perso perché era incinta..
Articoli in pillole per le mamme sono sempre un aiuto nel mare di cambiamenti e difficolta in cui può trovarsi. Il tema mi tocca, dato che il mio bambino è entrato al nido a 3 mesi per il mio rientro al lavoro. Quello che manca sempre in tutti gli articoli del web e incontri sul tema, è un cameo per le mamme che lavorano in improprio, home made, in nero, iterinale a chiamata con contratti mensili ecc. Tra tanto che ho letto nel web e libri, si parla sempre di mamme dipendenti con diritti,congedi,maternita ecc. Mamme che esauriscono il loro spazio di diritto col proprio bambino. Personalmente vorrei lasciate un commento e un abbraccio, a quelle mamme che devono vivere la loro maternità lottando per il poco tempo esclusivo da poter strappare ai propri obblighi e doveri della propria vita lavorativa. Che hanno lavorato fino all’ ottavo nono mese perche la maternità non c e per tutte. Che hanno assorbito goduto ogni secondo attimo dei primi mesi del proprio bambino, perche sapevano che quel momento magico non sarebbe durato a lungo perche obbligate a rimettersi a lavorare perche senza stipendio da mesi. Alle mamme che lavorano in nero, in casa, o che sono rimaste inoccupate alla disperata ricerca di un lavoro,che per la società sono delle mantenute, ed escono dai patronati con gl occhi lucidi, perche la maggior parte degli aiuti sono per madri con un contratto di lavoro. Alle madri che hanno un attività e non hanno chi le sostituisca, che devono girare la chiave ogni giorno personalmente che stiano male bene o stanche. Madri sole senza aiuti ne famigliari che fanno mille cose e tra queste aiutarsi col nido molto presto.
La lista è lunga di madri che devono staccarsi dai propri piccoli prestissimo, e sono mamme con mille difficolta, come tutte, credo sia caloroso e doveroso avere un pensiero particolare anche per loro. Forti tenaci. Un abbraccio