È un grande errore pensare che per i bambini e ragazzi con disturbo dell’apprendimento, con ritardo mentale lieve e medio o più in generale con problemi nello studio, non esistano metodi educativi utili a potenziarne i risultati e migliorare l’intelligenza.
La metacognizione si può definire come la capacità di ragionare sui processi di pensiero, nel caso di un problema di matematica, consiste nell’identificare tutte le operazioni logiche utili alla risoluzione della prova.
Nel caso della lettura, è il riconoscere le strategie per memorizzare al meglio i contenuti del testo e ancora, per la scrittura, l’imparare a scrivere sapendo come progettare un testo.
Le attività metacognitive appena descritte, influenzano in senso positivo la motivazione dell’alunno allo studio, che si sente efficace nel comprendere in maniera chiara, qual è la consegna del compito e nel conoscere, quali siano poi, le strategie adatte per risolverlo.
Quando l’alunno riceve un voto indesiderato, la didattica metacognitiva aiuta a prevenire lo scoraggiamento che ne deriva, in quanto la catalogazione dell’errore è reputata come il semplice frutto di un processo di pensiero scorretto e non più un personale limite o difetto del soggetto.