Anche il Collegio Nazionale di Ginecologi e ostetrici francesi ha lanciato un’allerta e ha parlato di un vero e proprio “scandalo” in relazione alla diffusione della pratica dell’ecografia-souvenir.
In particolare, il rilievo nel mirino dell’analisi sono le ecografie in 3D e 4D e il loro ricorso sempre più diffuso: queste tecnologie richiedono tempi di scansione più lunghi rispetto a quelli di una tradizionale ecografia e sono associate a potenze superiori.
In letteratura scientifica non esistono prove circa l’effetto cumulativo dell’esposizione ripetuta agli ultrasuoni.
Poiché questi sono una “forma di energia”, non è possibile escludere con certezza che esposizioni prolungate e/o ripetute inducano effetti biologici potenzialmente dannosi per il feto in via di sviluppo, soprattutto a carico delle aree maggiormente sensibili (occhi e cervello).
Insomma, le raccomandazioni nazionali e internazionali invitano a limitare l’uso degli ultrasuoni in epoca prenatale, incoraggiando ginecologi e ostetrici ad eseguire il numero di esami strettamente indispensabili e nei tempi necessari.
Fonti Bibliografiche:
- ISUOG-WFUMB statement on the non-medical use of ultrasound, 2011
 - RCOG SIP paper on ultrasound from conception to 10 weeks gestation
 - The Safe Use of Ultrasound in Medical Diagnosis, 3rd Edition PDF
 

