Durante il parto infatti, il pavimento pelvico deve sopportare un grado di distensione elevata, che può provocare un danno ischemico a causa della compressione vascolare o un danno muscolare diretto per le lacerazioni.
Inoltre è possibile una neuropatia del nervo pudendo, una sofferenza nervosa del nervo pelvico e delle branche pelviche del plesso sacrale perché eccessivamente compressi dalla testa fetale.
Il post-partum e il puerperio dovrebbero essere momenti di tutela del pavimento pelvico: a tutte le puerpere dovrebbe essere consigliato un training muscolare di recupero dopo il parto perché anche in assenza di danni apparenti, esiste comunque una diminuzione della forza muscolare perineale.
La riabilitazione dovrebbe iniziare non prima che siano passati 2 mesi dal parto, sotto supervisione di un’ostetrica o di un terapista di riabilitazione che inserisca la donna in un percorso di prevenzione, educazione, diagnosi, terapia e riabilitazione.
Dunque se dopo il parto… SEGUE