babbobimboLa maggior parte delle coppie che intraprende un percorso di adozione si orienta verso bambini ancora piccoli, la cui età in genere non supera i sei anni. Le motivazioni di questa scelta sono diverse, si pensa (spesso erroneamente) che il bambino in età scolare, che abbia cioè compiuto i sei anni, sia più difficile da gestire e che abbia bisogno di un maggiore sostegno per adattarsi al nuovo ambiente, sia familiare che scolastico. Chi adotta un bimbo all’estero è convinto che questo, se è grande, abbia bisogno di un aiuto in più per imparare la lingua.

E’ opinione comune, inoltre, che il bimbo più piccolo non ha vissuto l’abbandono in modo traumatico come quello più grande, e quindi tale ferita è più facilmente risanabile a livello psicologico. In realtà, tali assunti lasciano il tempo che trovano. Si è constatato, per esempio, che essere abbandonati quando si è ancora neonati può provocare nei bambini dei disturbi psico-somatici di vario tipo, in quanto non hanno avuto la possibilità di sviluppare un sano rapporto con le figure genitoriali, indispensabili nei primi anni di vita. Il bambino più grande, al contrario, ha già formato una sua personalità ed è in grado di stabilire una relazione affettiva con figure di riferimento.

Di solito le coppie che adottano un bambino preferiscono vivere l’esperienza genitoriale dall’inizio, da quando questo è neonato, perchè è più facile e immediato lo scambio di cure ed attenzioni. L’adozione di un bambino grandicello viene vista come più complicata da affrontare in quanto questo è già formato e maturo nel suo carattere e nella personalità. I genitori adottivi hanno quindi paura di non riuscire ad entrare nel suo mondo e di rimanere fuori dalla sfera affettiva del bambino.

E’ importante tenere presente, però, che la genitorialità adottiva non è come quella biologica, essa deve basarsi su parametri diversi. Non è sano voler adottare un bambino per sviluppare il modello genitoriale che si ha in mente, perchè il bambino non è una tabula rasa sulla quale modellare aspirazioni e desideri non realizzati.

Tuttavia, intraprendere l’adozione di un bambino più grande, comporta per la coppia, la necessità di un’attenta auto-valutazione, insieme ad una accurata riflessione sul rapporto che lega i due partner. E’ opportuno valutare, ad esempio, le eventuali conseguenze di un divario di età troppo ampio tra genitori e adottato.

L’adozione è un’esperienza complessa che porta la coppia di adottanti a mettere in campo le proprie risorse, è un banco di prova per rinsaldare il rapporto aprendo il cuore e la mente ad una persona che non sta spettando altro che avere una casa e tanto affetto.

Fonti dell’articolo:

www.italiaadozioni.it

www.ladimoraonlus.org

 

Ne parliamo qui:

http://www.mammole.it/forum-gravidanza/adozione/86045-parliamo-di-et%E0-e-se-il-bambino-fosse-gi%E0-grande.html#post5254368

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