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La soglia di attenzione delle autorità sanitarie mondiali, soprattutto dei paesi americani, si è negli ultimi tempi notevolmente alzata a causa del virus Zicka.

 

Il virus, che si trasmette con le zanzare appartenenti alla famiglia delle “Aedes Aegypty”, sta ricevendo cosi tanta attenzione che anche l’organizzazione mondiale per la sanità, per bocca del suo direttore generale Margharet Chan, ha innalzato il livello di rischio da “minaccia lieve” a “minaccia di proporzioni allarmanti”. Proprio la Chan, a quanto riferisce AdnKronos, spiega come l’OMS sia seriamente preoccupata in questo inizio del 2016, per la trasmissione dell’epidemia.

 

L’epidemia isolata in alcune zone dell’Africa, già dai lontani anni 50 (Wikipedia) è ricomparsa nelle ultime settimane in Brasile, e secondo gli esperti sud americani è colpevole dell’esplosioni dei casi di malformazioni genetiche in oltre 3500 feti. E questo forse l’aspetto più preoccupante della malattia infettiva, la sua trasmissione non è pericolosa normalmente negli uomini e nelle donne, ma lo diventa in caso di donne incinte. Gli esperti d’infettivologia sono quasi sicuri, infatti, che con la trasmissione del virus le donne gravide corrono il rischio, di far ammalare il feto che portano in grembo di una rara forma di microcefalia, malattia che porta dopo la nascita del bambino a gravi complicazioni.

 

L’allarme che è massimo in paesi come il Brasile, si sta piano piano trasferendo in tutto il mondo, e la paura di viaggiare in zone a rischio sta portando molte donne gravide a disfare le valige, soprattutto quando i viaggi organizzati interessano quei paesi in cui la diffusione della malattia e al massimo livello.

 

L’Italia da parte sua non sembra preoccuparsi più di tanto, i quattro casi accertati nello scorso anno si sono risolti senza alcuna complicazione, e le autorità sanitarie preferiscono attirare l’attenzione di come, allo stato attuale, possa portare nel nostro paese maggiori problemi la rosolia che la Zicka.

 

 

La posizione è stata espressa in maniera molto netta da Massimo Andreoni, il massimo esperto italiano di malattie infettive (nonché presidente della Società italiana di malattie infettive e tropicali) alla fine di un convegno, ha tenuto a precisare che pur non potendo escludere un trasferimento della malattia in Italia, al momento le autorità sanitarie tendono a concentrarsi su malattie il cui decorso è più problematico.

 

Per il virus trasportato dalla zanzara tigre allo stato attuale non esiste una vaccinazione, l’unica precauzione possibile da adottare, è quella di evitare le zone a rischio.

 

A cura della Redazione di Mammole

 

Fonte: Adnkronos

 

 

Le Mammole parlano qui di malattie infettive in gravidanza

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