L’industria del marketing di cibo e bevande è una macchina grande e sofisticata che si rivolge prevalentemente ai bambini come primo target di consumo.
Le pubblicità su TV, Internet e cellulari sono state potenziate da tecniche di posizionamento strategico dei prodotti all’interno dei supermercati e dei negozi, rendendoci bersaglio continuo di sponsor alimentari.
Il problema principale non è tanto la pubblicizzazione dei prodotti, quanto piuttosto il fatto che spesso gli alimenti sponsorizzati sono ricchi di grassi, zuccheri e sale; tutti elementi che andrebbero limitati in una dieta sana.
Basti pensare che un’analisi svolta sulle pubblicità greche nel 2008 ha mostrato che il 65% del cibo promosso contiene elevate quantità di zuccheri e grassi.
La pubblicità alimentare e altre forme di marketing influenzano le preferenze dei bambini in fatto di cibo, le abitudini di acquisto e tutti i comportamenti alimentari. Il marketing è stato anche associato ad un aumento del sovrappeso e dell’obesità infantile.
Infatti le abitudini alimentari che i bambini acquisiscono durante l’infanzia li incoraggiano ad adottare stili di vita e pratiche alimentari non salutari che persistono anche nell’età adulta, aumentando il rischio di obesità, sovrappeso e patologie come diabete e disturbi cardiovascolari.
Amanda Long, Direttore Generale dell’organizzazione sui diritti dei consumatori… [SEGUE]