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Lo sappiamo, è uno dei disturbi più frequenti e odiosi per chi ne soffre.

 

Se poi si aggiunge che colpisce il 40% degli italiani, allora vien poco da sorridere.
Però, contrariamente a ciò che molti ritengono, è la cattiva igiene della bocca (e non i disturbi di digestione o fegato o apparato respiratorio) a provocare l’alito pesante.
Che l’alitosi fosse un problema legato essenzialmente al cavo orale lo sosteneva già il padre di tutti i medici, Ippocrate, quattro secoli prima di Cristo; diagnosi confermata dai medici lungimiranti delle Scuola Medica Salernitana nel medioevo (fra i quali spicca il nome di una donna straordinaria, Trottula de Ruggero. Scienziata, scrittrice e insegnante di chirurgia e ostetricia).

 

Transitoria o duratura – se per tutto il giorno o localizzata in certi momenti, come al mattino – l’alitosi dovuta alla presenza dei residui alimentari non eliminati con la pulizia postprandiale risente della putrefazione del cibo provocata dai batteri del cavo orale.
Tra le sostanze sulfuree prodotte in questa fase, vi sono anche putrescina e cadaverina, due composti tipici della decomposizione.

 

In casi ridotti, poi, l’alitosi diventa un segno di patologie più gravi che vanno dal diabete mellito al reflusso gastroesofageo, a insufficienze renali o epatiche.
Dentifricio, collutorio antisettico, filo interdentale, ma soprattutto i nuovi scovolini… ma per una corretta pulizia occorre anche spazzolare bene la lingua, soprattutto nella parte posteriore, con lo spazzolino o un nettalingua apposito.

 

Sicché ricapitolando le poche regole per mantener fresco l’alito:

  • pulizia del cavo orale subito dopo ogni pasto;
  • eliminare o ridurre il fumo poiché il tabacco e la cartina, producono sostanze tossiche come la nicotina che sedimenta sulle mucose creando anche una saliva scarsa e densa;
  • evitare cibi e bevande incriminati (dalla cipolla all’aglio, dal vino al caffè);
    bere molta acqua per produrre più saliva che deterge il cavo orale e lo sciacqua costantemente da batteri e impurità.

 

Curiosità: i rimedi medievali
Rinomati in tutta Europa già prima dell’anno Mille, i medici della Scuola Salernitana avevano fama di ricercatori ingegnosi e di guaritori efficaci.
Da questo ambiente fertile e lungimirante, secondo tradizione, prende corpo il manuale di igiene e medicina preventiva noto come Regimen sanitatis Salerni (o Flos medicinae): una raccolta di brevi sentenze e aforismi, semplici da memorizzare, “fondato soprattutto su una saggia dietetica e una bonaria filosofia del quieto vivere”.
A proposito dell’alito, si legge: “His quibus ora foetent gentiana comaesta medetur” (curerà il fetido alito, chi mangia la genziana).
Al paziente malato si consiglia di aver cura che non restino residui di cibo tra i denti e di praticare il lavaggio della bocca col vino, dopo il pranzo (“Superiori disciplina dentes et gingive curentur, et ne cibus inter dentes remaneat, studeat et post comestionem de puro vino os lavetur”).

 

 

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