scale

 

Mi guardo attorno e vedo bimbi spronati a diventare grandi appena usciti dalla pancia. Davanti a bambini di tre mesi di vita, ci chiedono se gattona, davanti a bambini di otto mesi, ci chiedono se cammina, e davanti a quelli di un anno, se legge.

Che senso ha tutta questa fretta? Perché dovremmo accelerare la loro infanzia? Perché desiderare renderli presto indipendenti?
Il mio ragazzo mi racconta sempre di quanto abbia dovuto “crescere in fretta” e quanto sia stato responsabilizzato in tenera età. Questo ha fatto di lui un uomo maturo quando era ancora ragazzino.

Ora ringrazia i suoi genitori per averlo reso ciò che è, ma allo stesso tempo è dispiaciuto di non aver vissuto appieno le gioie dell’essere bambino. E, cosa che a me piace molto, mi dice di voler adottare un altro metodo con nostra figlia.

La tratteremo da bimba, finché lo sarà.
Ho visto crescere fratelli, cugini e nipoti e so che ad un certo punto ricominciano a fare cose che da tempo non facevano più, come parlare sostituendo le “erre” con le “elle”. Ma è un gioco innocente, crescere spaventa e loro vorrebbero rallentare, rimanendo piccoli, ancora un po’.

Esperti dicono anche che esiste la “rincorsa”… [SEGUE] 

 

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