parto in acqua

Finalmente posso raccontarvi il mio parto, ma credo sia bene premettere che il mio racconto dovrebbe partire da circa sei mesi fa, quando ho cominciato ad avere il terrore vero del grande momento.

Mi sognavo di notte, avevo il panico, ero fermamente decisa a partorire solo in una struttura che garantisse l’epidurale, credevo che non sarei mai riuscita a farcela da sola, pensavo di non essere in grado di poter far uscire da me un’altra vita.
Poi piano, piano, ho iniziato un percorso interiore, ho cercato di “sentire” cosa avrebbe preferito il mio bambino, gli parlavo e gli chiedevo di illuminarmi, di aiutarmi a capire quale fosse la decisione migliore per entrambi.

Proprio durante l’ultimo mese di gravidanza ho capito cosa avrei dovuto fare: affidarmi all’istinto e decidere con il cuore.
E così ho fatto.
Ho disertato l’ospedale dove ho fatto il corso e tutte le visite (compresa quella con l’anestesista) e ho deciso di andare in un’altra struttura, sperando di riuscire a partorire in acqua.

Qui comincia il racconto vero e proprio del giorno più emozionante della mia vita, il giorno in cui ho avvertito qualcosa di divino nella mia vita, il giorno in cui ho sentito che in una piccola parte di quel miracolo che stava accadendo c’ero anche io.

I primi dolori iniziano giovedì sera… [SEGUE]

 

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